Quando ogni 15 agosto, dall'antico tempio cegliese, veneranda e maestosa s'affaccia la Madonna del Campo dal portale su la piazza gremitissima di popolo devoto; tempio a Lei nomato dal bel titolo di "Santa Maria del Campo" ; e la patronale figura guarda, protegge, benedice il suo popolo antico e devoto; e prorompono giulive le campane a festa ed a gloria, disperdentisi con suono per il vetusto territorio cegliese, ov'è l'ignoto "Campo" che La rivelò al culto cittadino; e crepitano rombanti nel cielo le salve tonanti di aeree batterie; e le musiche avvolgono di suadenti melodie il rito municipale e plurisecolare d'antico e fiero popolo; e tra valletti e guardie, oggi, nell'assisie municipali del Comune di Bari, che da Ceglie distrutta ebbe incremento, s'avanza per la consegna delle chiavi d'oro per supplice omaggio alla Vergine il delegato della Metropoli, ove l'antica Madre è finita amministrativamente... è tutta la storia cittadina d'un popolo, che affiora dal suo illustre passato, vuoi dalle magnificenti glorie italiote o romane, vuoi dal mistico medioevo, o dal fuoco e sacco delle tremende giornate del 1779, ed attornia, come in una gloria, la vecchia Madonna, e sul labbro di ogni astante sale dal memore cuore cittadino la prece antica e riconoscente: Ave, o Beatissima Vergine, singolar Patrona della nostra antica Patria Cegliese..."
Fine
Note storico critiche del concittadino Avv. Vincenzo Roppo
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